“NON VIVO. SOPRAVVIVO. E MI STO SPEGNENDO DENTRO”: IL VIAGGIO DI LUISA

Luisa aveva lo sguardo ferito di chi è stato usato e buttato via come uno straccio.

Sei mesi prima suo marito le aveva detto chiaro e tondo di non amarla più e se n’era andato con un’altra… e cosa peggiore, il loro figlio di 20 anni aveva voluto seguire il padre, un uomo brillante, che ha sempre amato stare al centro dell’attenzione, mentre lei è vissuta sempre alla sua ombra, convinta di avere poco da dare; raramente diceva quello che pensava e non si sognava neppure di dare voce ai suoi desideri di evoluzione, cambiamento, espressione di sé.

Era arrivata in call e crollata a piangere dopo due domande.
L’avevo accolta in silenzio, attendendo che si calmasse, ed iniziasse a raccontarsi.
Non era sicura di riuscirci, ma voleva cambiare con tutta se stessa ed affidarsi.

Abbiamo lavorato insieme tre mesi, durante i quali abbiamo puntato sulla sua percezione di sé, del suo valore, ed instaurato abitudini tese al rinforzo personale e alla costruzione della sua autostima.

Luisa ha imparato ad ascoltarsi, a legittimare i suoi bisogni, a prendersi cura del suo corpo, a saper scegliere il meglio per sé.
Nelle settimane ho visto il suo sguardo cambiare, i colori che indossava sempre meno grigi, ho scoperto la dolcezza del suo sorriso, mentre lei riscopriva una direzione personale a livello creativo… si esprimeva, finalmente.

Ho lasciato una donna in grado di gestire il suo tempo di solitudine in modo armonioso, che si circonda di calore, profumo, bellezza.
Ha preso con sé un gatto, riempito i suoi spazi di libri, candele, nuove amicizie.

Si prende cura del suo corpo e gode della propria compagnia. Non prova più rancore per suo figlio, sta ricucendo il suo cuore ferito e un nuovo modo di approcciarsi alla maternità; il suo ragazzone ora si ferma spesso da lei e fanno intense conversazioni.

Il suo cammino è ancora lungo ma sa come affrontarlo, da donna nuova, una donna che il suo ex marito e suo figlio non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere prima.

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