L’EUDAIMONIA, OVVERO L’ARTE DI ESSERE FELICI

EUDAIMONIA

Gli antichi greci chiamavano EUDAIMONIA lo stato di felicità conseguente alla realizzazione di sé.

Per Socrate la felicità era la piena realizzazione della propria missione, del proprio compito nella vita. Questo compito era visto come un “agathos daimon”, cioè uno “spirito buono”.

Gli antichi consideravano l’Eudaimonia come l’espressione della missione dell’anima: realizzare ciò per cui l’anima è venuta al mondo. Eudaimonia quindi significa essere in compagnia di un buon daimon, ovvero in compagnia dello spirito guida.

Troverete un nesso con l’IKIGAI, espressione questa volta giapponese che intende dire “scopo della vita”, “motore del vivere”, “motivo per cui siamo al mondo”. La sottile differenza è che l’Ikigai è proprio lo scopo, mentre il DAIMON è il genio che ispira la messa in atto dello scopo.

Testi per approfondire: “IKIGAI” di Bettina Lemke, “IL CODICE DELL’ANIMA” di James Hillman

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