L’ANTIFRAGILITA’

Si fa un gran parlare di Resilienza, ma pochi conoscono una risorsa ancora più dinamica, che è per l’appunto l’Antifragilità.

Mentre per Resilienza (dal latino “resalio”, la capacità di saper risalire sopra la barca dopo che essa è stata capovolta dalle onde, con una ulteriore interpretazione in ambito metallurgico, intesa come la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi), si intende l’abilità di proseguire la vita nonostante i colpi ricevuti, adattandosi alla nuova situazione, l’Antifragilità ha più a che fare con quello che per Nietzsche era il suo “Quello che non mi uccide, mi fortifica”, o ancora figurativamente potrebbe riferirsi all’Idra, il mostro che quando si vedeva tagliare una testa da Ercole, se ne faceva spuntare due.

L’Antifragilità, dunque, ci rende Arabe Fenici più che elastici pungiball… ma come possiamo riconoscerla, o meglio ancora, applicarla in modo pratico alla nostra vita? Poche semplici regole, e tutto sommato, poco sforzo.

1. Aggiungi abbondanza alla tua vita, in tutti i campi. Gli inglesi direbbero “don’t put all your eggs in one basket, cioè “non mettere tutte le uova nello stesso paniere” (in effetti, se dovesse cadere in terra, non sarebbe una disdetta perdere tutte, ma proprio tutte, le uova?)… Questo proverbio può trovare applicazione in ogni sfera della propria vita.

Nei riguardi del denaro, ad esempio, traducibile nella abilità di crearsi un secondo reddito (magari monetizzando un hobby), per fronteggiare una eventuale perdita di lavoro. Ma anche in ambito affetquante personetivo: pensiamo a  si innamorano e vivono unicamente per quella persona, trascurando amicizie ed interessi di altro tipo, per poi crollare rovinosamente in caso di rottura della relazione.

Nassim Nicholas Taleb, da cui la parola Antifragilità è stata trattata in modo originale, ci ammonisce “Il pericolo è silenzioso, inesorabile e discontinuo; si abbatterà senza preavviso dopo lunghi periodi di calma, forse proprio nel momento in cui vi sarete ormai abituati alla tranquillità e dimenticati della sua esistenza”. Non dobbiamo certo vivere nella paura, ma fare una riflessione su una possibilità seppur remota, è segno di prudenza.

2. Rischia e proteggiti 50/50. Anche questo concetto può trovare applicazione in diversi ambiti, ma quello della finanza sembrerebbe essere quello più semplice da capire. Se decidete di fare investimenti in denaro, sarebbe da folli investire tutto il capitale che possedete. Meglio suddividere gli investimenti, in modo tale da non essere mai in perdita, anche nel caso uno di questi investimenti dovesse andare male. Poco ma costante, vi regalerà equilibrio e risorse continue.

3. Elimina le cose che ti rendono fragile. Anzichè accumulare buoni propositi, facciamo un decluttering dei nostri punti deboli, che possono essere cose come cattiva alimentazione, cattive abitudini come stravizi di fumo e alcool che possono indebolirci fisicamente e psicologicamente. Concedersi qualche strappo soltanto una volta la settimana, non perdere tempo a soddisfare istanze altrui, imparare quindi a non rodersi il fegato per l’incapacità di dire un bel “no”, non disperdere energie sui social, ma coltivare relazioni significative.

4. Non avere paura. Della vita, in primis… del dolore, delle esperienze negative. Tutto serve, tutto ha un senso. Partire con questo presupposto, renderà la nostra vita leggera e ci farà svegliare con grande curiosità e desiderio di giocarsela, sin dal mattino. Dalle cose dolorose si può trarre insegnamento, e possiamo diventare infinitamente migliori. L’importante, in ogni circostanza, è non perdere mai di vista il proprio focus, la propria chiamata, e proseguire ogni giorno.

Sabrina Pietrangeli

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