ASCOLTARE LA PROPRIA CHIAMATA

Fabrizio De André, secondo suo padre, doveva fare l’avvocato.
E invece oggi abbiamo “un pessimo avvocato in meno e un bravissimo cantautore in più”, parafrasando la sua frase, che racchiude una grande verità.

Quante di noi per soddisfare le richieste familiari hanno occultato la propria chiamata?

Quante hanno preso gli studi per Giurisprudenza, senza trovare il coraggio di dire che volevano fare le cuoche?

Quante mogli stanno spendendosi per essere perfette casalinghe e madri, mentre qualcosa dentro di loro urla per avere lo spazio per diventare insegnanti di yoga, o pittrici?

Nessuno al mondo, neppure un figlio, può avere il potere di pervertire la tua chiamata, perché all’interno di te c’è un codice specifico che contiene i tuoi talenti da portare al mondo. E non ascoltare la chiamata, equivale ad ammalarsi: prima nell’anima, poi nel corpo.

A volte è solo questione di saper affermare ciò che siamo e sentiamo. È questo a fare la differenza tra una vita che realizza il sogno degli altri e la vita dei tuoi sogni. Il sapersi affermare si impara, se fino ad oggi le tue parole sono sempre state “va bene”, “lo farò”, “ci penso io”. Se ti occorre un’insegnante, batti un colpo, sono qui per te.

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